Lucento dai Beccuti ai Savoia. Nascita e dispersione di un borgo agricolo tra Trecento e fine Cinquecento

di Alessandro Milan


MILAN A., 2012, Lucento dai Beccuti ai Savoia. Nascita e dispersione di un borgo agricolo tra Trecento e fine Cinquecento, in «Quaderni del CDS», n. 20-21, Anno XI, pp. 11-57


Abstract

Alessandro Milan, Lucento dai Beccuti ai Savoia. Nascita e dispersione di un borgo agricolo tra Trecento e fine Cinquecento

Scopo dell’articolo è fornire una sintetica analisi dei fenomeni che hanno portato, dalla fine del Trecento, alla nascita del primo borgo a Lucento. La ricerca si è svolta seguendo una ricostruzione storico-critica delle fonti d’archivio e dell’ampia bibliografia esistente. Il risultato che emerge, nel tentativo di scomporre e ricostruire la trasformazione edilizia del borgo, non pretende di spiegare i complessi fenomeni che le hanno determinate, quanto piuttosto fornire un’analisi qualitativa dopo un’attenta rielaborazione delle fonti. L’articolo è suddiviso in due parti, seguendo un ordine cronologico che rispecchia il susseguirsi degli av¬venimenti storici. La prima parte è dedicata alla presenza della famiglia Beccuti, cui si deve la creazione del primo nucleo del borgo. Al momento dell’estinzione della loro casata si inserisce la figura del duca Emanuele Filiberto che modellerà il territorio decidendo per la dispersione e rilocalizzazione del primitivo borgo, realizzando il Parco di Lucento, la sua tenuta privata. La seconda parte dell’articolo è incentrata sull’impatto delle scelte del duca sulla realtà lucentina e sui processi e i risultati derivanti da esse. Un aspetto determinante, di cui si è ampiamente tenuto conto, è stato il processo di costituzione della nuova tenuta sabauda, venatoria e agricola, che coniugava il passato, cioè la caccia e tutte le sue complesse pratiche, con la modernità delle speri-mentazioni agricole e di una nuova gestione economica. Il tema delle attività venatorie è stato approfondito soprattutto in considerazione dell’importanza che tale funzione esercitava nei luoghi in cui erano praticate.

Putpose of the article is to provide a concise analysis of the phenomena that led to the growth of the first village in Lucento since the end of the 14th century. The research followed a historical-critical reconstruction of arcbival sources and the wide existing bibliography. In an attempt to analyze the building transformation of the village, the results don’t expect to explain the complex phenomena that have determined them, but just providing a qualitative analysis after a careful reworking of the sources. The article is divided into two parts, according to a chronological order that reflects the sequence of the historical events. The first part is dedicated to the presence of the Beccuti’s family, who was responsible for the creation of the first core of the village. At the time of the extinction of the family lineage fits the figure of the Duke Emanuele Filiberto that will shape the landscape with the dispersion and relocation of the primitive village, so that he could make the “Parco di Lucento” his own private estate. The second part of the article focuses on the impact of the Duke’s choices on the place and on processes and results coming from Duke’s action. A crucial aspect widely stressed was the process of establishing the new hunting and farming estate, which combined the past, that is hunting and all its complex practices, with the modernity of the new agricultural economic management. Hunting and its linked activities has been deepened, especially fir the importance that such a function exercised in the places where they were practiced.

Indice

1. Il Borgo di Lucento: origine e sviluppo dell’abitato dal XIV al XVI secolo p. 11
2. La dispersione del borgo di Lucento per la creazione della tenuta sabauda p. 22
3. Il castello e la tenuta di Lucento durante gli anni di Emanuele Filiberto p. 30
Bibliografia p. 53

Autore

Alessandro Milan (1984), architetto, laureato in Storia e Conservazione dei Beni Architettonici con una tesi dal titolo: “La Tenuta e il Castello della Regia Mandria: 1850-1878. Analisi attraverso le fonti d’archivio per una riscoperta delle originarie destinazioni d’uso”, relatore Paolo Cornaglia.
I suoi interessi sono nel campo dell’urbanistica, della valorizzazione del patrimonio architettonico, della tecnologia costruttiva e della scienza dei materiali.
Email: alessandromilan@ymail.com